Frana via Mameli, la situazione si è aggravata. Interviene il Comune

Si dovrà intervenire subito, per scongiurare ulteriori rischi, sulla collina che sovrasta via Mameli a Porta Romana . E ad intervenire, a questo punto, sarà direttamente l’Arengo, per poi rivalersi sui privati proprietari delle aree interessate dal problema.  E’ quanto confermato dal sopralluogo di ieri mattina che ha visto mobilitati i tecnici comunali, oltre ai geologi interessati della questione,   e cui fa seguito un’ordinanza del sindaco Castelli per ribadire l’esigenza di non poter utilizzare, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, le due palazzine che si trovano proprio sotto il fronte della potenziale frana. Non potranno, dunque, tornare a casa le dodici famiglie che già venerdì scorso sono state fatte allontanare dai vigili del fuoco, per  le quali già nel pomeriggio di ieri l’Amministrazione comunale si è attivata per reperire sistemazioni ad Ascoli, tra hotel e bed & breakfast.

 

E’ lo stesso sindaco Castelli, dopo la verifica tecnica protrattasi per tutta la mattinata di ieri, ad illustrare la situazione. “Il sopralluogo – sottolinea il primo cittadino – ha evidenziato come gli eventi atmosferici , il sisma e la neve abbiano aggravato lo stato dei luoghi. E questo ci porta a disporre un’ordinanza di conferma  dell’evacuazione delle due palazzine fino al ripristino della sicurezza. A questo punto, ci muoveremo direttamente noi come Comune, ma poi andremo a richiedere i soldi ai privati trattandosi di un intervento che sarebbe dovuto essere di loro competenza, come già indicato sia con nostra ordinanza che con la recente sentenza del Tar”.

Il progetto di intervento dovrebbe costare circa 400 mila euro, considerando che si sta studiando attentamente la situazione e l’aggravamento potrebbe richiedere interventi più significativi ed importanti. La parte su cui intervenire prioritariamente  come conferma il sindaco – è proprio quella del piede della collina, dal quale potrebbero partire eventuali frane. Si sta lavorando ad un aggiornamento progettuale proprio per definire nel dettaglio l’intervento da effettuare alla luce della maggiorata pericolosità del costone. Poi il Comune interpellerà l’Autorità di bacino e le altre autorità relative alla gestione dei dissesti idrogeologici per far determinare e riportare anche all’interno del Piano ambientale questo aggravamento.

 

Difficile, in questa fase, determinare i tempi necessari per avviare e completare l’intervento. Ma potrebbe essere necessario, comunque, circa un mese per risolvere la questione.

Nel frattempo, l’Arengo si è messo in moto per trovare le più idonee soluzioni per le dodici famiglie costrette ad abbandonare le loro abitazioni, tra alberghi e  anche bed & breakfast,  anche perché qualcuno ha manifestato  l’esigenza di avere una cucina. In ogni caso, si metterà a disposizione il Ferrucci per eventuali pasti.

Il problema delle sistemazioni, di fatto, riguarda proprio la necessità delle famiglie rimaste senza casa di poter alloggiare in città e non continuare, come nel caso di quattro famiglie, ad andare ogni giorno in un hotel (il Danubio) a Martinsicuro. Gli altri nuclei familiari, invece, nell’immediato hanno trovato una sistemazione provvisoria da parenti o amici. Ma, chiaramente, protraendosi almeno per un mese questa situazione, era necessario attivarsi per individuare soluzioni più stabili.

Condividi:
Share Post
No comments

LEAVE A COMMENT

Don`t copy text!