carabinieriLa procura di Perugia ha richiesto il rinvio a giudizio di 11 persone per le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata all’emissione di false polizze fidejussorie (circa 200) per un valore fittiziamente garantito di circa 60 milioni di euro a nome di compagnie assicuratrici nazionali ed estere, falsità materiale e ideologica, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, truffa ai danni dello Stato, sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici e sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro.

La procura ha disposto – come conferma l’agenzia Ansa – la perquisizione di decine di sedi legali e abitazioni nelle province di Perugia, Ascoli, Siracusa, Catania, Torino, Verona, Roma e Pescara, che hanno portato al sequestro di documenti e supporti informatici ritenuti “di notevole interesse investigativo”. A seguito delle perquisizioni sono stati individuati, a San Benedetto del Tronto e Siracusa tre siti, non direttamente riconducibili agli indagati, in cui venivano riprodotte le false polizze. 

Le indagini, anche attraverso procedure di cooperazione con le autorità doganali croate e tedesche, hanno consentito, quindi, di individuare le centrali operative presso le quali venivano materialmente riprodotte le false polizze a Siracusa e in provincia di Ascoli.

La complessa ed articolata indagine è stata condotta dai funzionari del reparto antifrode dell’Ufficio delle dogane di Perugia, coadiuvati dai carabinieri del comando provinciale di Perugia, con metodologie tradizionali e tecniche, ed è partita dalla presentazione di una falsa polizza fidejussoria all’ufficio delle dogane di Perugia.

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