Ponte San Filippo, servono 2 mesi in più per concludere i lavori

Sopra passano le auto, sotto la situazione si complica. Stiamo parlando del ponte di San Filippo, ormai da tempo riaperto al traffico, con tanto di pista ciclabile a disposizione dei cittadini. Ma se il problema della circolazione è stato sbloccato, sul fronte del consolidamento sottostante della struttura, “rinvenimenti imprevisti e imprevedibili” – come li hanno definiti i tecnici – comporteranno un ritardo di due mesi per la conclusione dei lavori. Un ritardo che, stando alla delibera di giunta in merito, non comporterà consistenti aggravi di costi, ma un prolungamento dell’intervento nella zona sottostante il piano del ponte di ulteriori 60 giorni. Si dovrebbe finire l’opera, dunque, entro l’estate.

“Nel corso dei lavori di scavo sotto il ponte di San Filippo – come rileva la perizia dei tecnici – si sono manifestate diverse situazioni relative alla presenza di infrastrutture in particolare alcuni sottoservizi posti a quota e in posizioni difformi rispetto a quanto riportato dai relativi enti in sede di conferenza dei servizi”. Più nel dettaglio, il problema si è creato a seguito del rinvenimento della “linea Telecom relativa sia alla fibra ottica che alla linea telefonica solo a circa 10 centimetri sotto il marciapiede lato sud anziché nella carreggiata stradale; parimenti, il tubo di media pressione del metano non si è trovato tutto alla stessa quota, ma in alcuni punti andava ad interferire con le opere di consolidamento; si sono rinvenute, inoltre, due condotte dismesse e non segnalate”. Inoltre, “si è potuta prendere contezza dell’esatta posizione delle spalle in muratura della vecchia struttura del ponte pre-allargamento avvenuto nei primi anni del ‘900, rinvenute a quota decisamente più bassa rispetto a quella prevista in progetto”.

Alla luce di questi rinvenimenti, si rende ora  necessario introdurre delle nuove lavorazioni non previste in fase progettuale come il rialzo dei muri di spalla e una diversa organizzazione del cantiere e del cronoprogramma a causa delle difformità riscontrate nelle interferenze con i sottoservizi.  E questo richiederà 60 giorni in più di lavoro.

“Il progetto di variante così redatto, – si legge nella delibera di giunta – risulta, rispetto al progetto originario, in aumento del 17,31% con una maggiore spesa di 106.196,08. La maggiore somma suppletiva è stata reperita interamente dal recupero completo del ribasso d’asta”. La copertura dell’intera spesa, però, come riporta la delibera, richiederà – oltre a 440.000 euro di mutuo del Credito sportivo e 516.600 euro di fondi statali – 60.000 euro da recuperare con la vendita di patrimonio.

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