La Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno ha presentato ieri pomeriggio il Bilancio 2016.
Oltre al Presidente Marini Marini, al Vice Presidente Remoli ed al Segretario Generale Zappasodi, eramo presenti presso la Bottega del Terzo Settore i componenti l’Organo di indirizzo, i Consiglieri di amministrazione, i membri del Collegio dei Revisori dei Conti della Fondazione, e i rappresentanti delle organizzazioni capofila che hanno realizzato, insieme alla Fondazione e ad altre centotrentadue realtà di terzo settore, ventitre progetti.
Il bilancio sociale 2016 chiude un triennio che ha visto la Fondazione impegnata soprattutto alla costruzione di un welfare generativo, e cioè in grado di creare i presupposti per eliminare le cause dei problemi piuttosto che limitarsi a un approccio meramente risarcitorio.
“La Fondazione – ha commentato il Presidente – ha operato in modo proattivo e collaborativo, ponendosi in relazione costruttiva con il resto del terzo settore a servizio della comunità. La Fondazione ha creato, oltre alla ricchezza finanziaria, altro valore aggiunto grazie alle diverse forme di collaborazione e grazie alle nuove proposte ed iniziative che, in virtù del piano triennale appena concluso, sono state create e realizzate. È stata messa al centro la persona, non solo quella che ha ricevuto i servizi di welfare, ma anche le donne e gli uomini della Fondazione e del terzo settore i quali, evitando le modalità meramente recettive ed erogative, si sono messi in gioco per il bene della comunità in cui tutti viviamo ed operiamo”.
I ventitre progetti hanno visto il coinvolgimento operativo, oltre alle realtà non profit, anche di 23 Comuni del territorio di riferimento della Fondazione, dei Servizi sociali territoriali, del mondo della scuola, dell’Università, degli ordini professionali, delle rappresentanze dei lavoratori e dell’impresa.
Considerando anche tutti i partner coinvolti, sono stimabili in 2.000 circa le persone (un terzo circa delle quali volontari) che, in questo triennio, hanno dato il loro contributo alla realizzazione dei progetti con i quali la Fondazione si è posta l’obiettivo di sostenere la famiglia come luogo di crescita educativa e di assistenza ai minori, ponendo attenzione alle situazioni di disagio derivanti dalla malattia e dall’emergenza economica; di favorire l’inserimento lavorativo di giovani e adolescenti nel terzo settore e prevenire il disagio giovanile; di migliorare la qualità della vita degli anziani (assistenza domiciliare, realizzazione di luoghi di incontro, tutela e valorizzazione della memoria); di occuparsi di quella fascia di popolazione disabile che vive in situazioni difficili, non solo per la precarietà delle condizioni di salute, ma anche per le difficoltà derivanti dalla solitudine, dalla carenza di relazioni, dalla debolezza di reti di solidarietà.
Nel corso del triennio 2014 – 2016 la Fondazione ha speso 8,1 milioni di Euro.
In ambito sociale le somme utilizzate nel corso dell’esercizio rendicontato (3,7 milioni di Euro) sono state quasi il doppio rispetto al 2015 (1,9 milioni di Euro).
Nell’illustrare il Bilancio 2016 ci si è soffermati, oltre che sui risultati in ambito sociale, anche gli aspetti economici e finanziari. Il patrimonio della Fondazione, al 31 dicembre 2016, è ulteriormente cresciuto dell’1% rispetto al 2015, registrando un valore pari a Euro 270.557.724 grazie ad un incremento di 2,3 milioni di Euro (al 31 dicembre 2015 il patrimonio consisteva in 268.250.101). Al lordo del carico tributario, la Fondazione ha prodotto nel 2016 un reddito complessivo pari a Euro 13.311.449, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente (10.828.007). Ai soggetti beneficiari (che hanno ottenuto il 35,4% delle risorse) e alle generazioni future (che hanno ottenuto il 23,3%) è andata la più gran parte (58,7%) del reddito prodotto, mentre la pubblica amministrazione ha ottenuto – in termini di tassazione diretta e indiretta – il 27,3% dell’indotto generato nell’esercizio.