Strada Mezzina, il Tar dà ragione alla Provincia. Si continua a lavorare

Con ordinanza pubblicata nella giornata di oggi, il Tar Marche ha infatti dato ragione all’Amministrazione Provinciale respingendo la richiesta di sospensione dei lavori sulla strada Mezzina, della relativa procedura e del contratto stipulato dalla Provincia nel marzo 2017 con la società Asfaltronto per la realizzazione del 3° lotto della Mezzina, richiesta che era stata formulata dall’impresa Co.Stra.M S.r.l.

Nelle motivazioni dell’ordinanza addotte dal Tribunale Amministrativo Regionale si legge che, allo stato degli atti, “il ricorso non appare fondato“: pertanto, fino al 15 giugno, data in cui è stata fissata l’udienza finale davanti al Consiglio di Stato, potranno proseguire i lavori di ammodernamento dal Km. 6+010 fino alla Fornace di Offida. Il Tar nella stessa ordinanza ha stabilito per la prosecuzione della Camera di Consiglio la data del 5 luglio dove valutare l’esito della controversia in Consiglio di Stato.

“Esprimiamo grande soddisfazione per questo primo importante passaggio al Tar Marche – dichiarano il Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo e il Consigliere Daniele Tonelli – fin dall’inizio del mandato l’impegno dell’Amministrazione è stato quello di eseguire l’opera pubblica superando la difficile querelle giudiziaria che si trascina da anni e portando a compimento la realizzazione dei lavori dell’importo finanziato complessivo di circa 10 milioni di euro. Parliamo infatti – prosegue i due amministratori – di un’arteria strategica di collegamento non solo per la mobilità del Piceno, ma anche nei confronti dei territori limitrofi. In questa prospettiva – evidenziano D’Erasmo e Tonelli – la Provincia opererà in stretta sinergia con la Regione Marche nell’ambito di una strategia di ampio respiro che prevede il collegamento della Mezzina con la pedemontana Abruzzo – Marche per dare un’ulteriore opportunità di sviluppo al territorio piceno con tutti i positivi riflessi in termini di scambi commerciali, imprenditoriali e logistici di aree che già condividono rilevanti legami socio economici”.

 

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