Black out, con le bollette della luce arrivano i primi indennizzi

Sono arrivati i primi rimborsi sulle bollette per l’energia elettrica degli utenti vittime del black out durante il maltempo dello scorso mese di gennaio. Proprio in questi giorni, diversi utenti hanno visto recapitarsi il conto da pagare al Servizio elettrico nazionale e nel calcolo della somma da versare è stata inserita la detrazione pari all’importo da riottenere. In pratica, in base al numero dei giorni senza luce e senza energia elettrica per i tanti cittadini che hanno subìto i disagi derivanti dal black out, viene calcolata la somma detratta dall’importo della bolletta a titolo di indennizzo. Fino ad arrivare ad un massimo di 300 euro.

Secondo le normative, i rimborsi per l’energia elettrica destinati a chi ha subito il disagio di un prolungato black out vanno da un minimo di 30 euro (per oltre 8 ore di interruzione) fino a un massimo di 300 euro per tre giorni e più di stop e non sono a carico degli operatori, ma di un sistema di natura mutualistica. Gli indennizzi devono essere erogati dal venditore di energia in bolletta entro il primo ciclo di fatturazione utile, decorsi 60 giorni dall’interruzione. Quindi, gli indennizzi sono stati inseriti, – attesi due mesi dal black out – nella prima fatturazione utile, ovvero quella relativa ai mesi di marzo e aprile che sta arrivando proprio in questi giorni. I rimborsi sono visualizzabili direttamente in bolletta sotto la voce “Rimborso automatico per mancato rispetto dei livelli specifici di qualità definiti dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, corrisposto in misura forfettizzata”. Chiaramente, l’indennizzo non è previsto per chi non si è in regola con i pagamenti delle bollette.

Mentre cominciano ad arrivare gli indennizzi per il black out, l’Arengo tira le somme e calcola il costo degli interventi effettuati in regime di somma urgenza (e per i quali ora richiede il rimborso) a causa delle consistenti nevicate. Si tratta di una cifra complessiva che supera i 750 mila euro.

La somma riguarda tutti gli interventi avviati per procedere allo sgombero delle neve e del ghiaccio dalle strade e sulle coperture degli edifici pubblici, nonché la ripresa delle normali attività scolastiche. E nel capitolo di spesa che contiene anche la rimozione di neve sulle coperture edifici pubblici, la rimozione di piante cadute, la riparazione di impianti di pubblica illuminazione danneggiati, si arriva ad un conteggio pari a 574.328 euro spesi. Altri 170.000 euro, invece, riguardano altri lavori di rimozione della neve sui tetti, la sistemazione di manti di copertura, la demolizione e ricostruzione di muri lesionati. Infine, 12.000 euro sono serviti per restituire le condizioni di sicurezza alla piscina comunale. Per un totale di 756.328 euro spesi.

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